Tumori surrenali
Identificazione e storia clinica
- Nome Jackie
- Cartella clinica e anamnesi: cane, femmina sterilizzata, meticcio, 10 anni, 19 kg.
Il paziente perde peso da qualche tempo con un aumento del volume addominale.
È stato richiesto un consulto di cardiologia per sospetta ascite.
Diagnostica

Vista quadricamerale parasternale destra, asse lungo, Standard 1.
Volume atriale e ventricolare normale.
Neoplasia nodulare nell'atrio destro con protrusione nel ventricolo destro.

Vista parasternale destra asse corto, proiezione bicavale.
Neoplasia nodulare nell'atrio destro che sembra originare dalla vena cava caudale.

Vista quadricamerale apicale parasternale sinistra.
Volume atriale e ventricolare normale.
Neoplasia nodulare nell'atrio destro con protrusione nel ventricolo destro.

Scansione dell'area di proiezione della ghiandola surrenale destra con il paziente in posizione di decubito laterale sinistro.
Neoplasia di circa 3 cm che invade la vena frenico-addominale.

Scansione epato-cavale con il paziente in posizione di decubito laterale sinistro.
Neoplasia intraluminale con occlusione della vena cava con ectasia vascolare.
Lobi epatici arrotondati e presenza di versamento addominale.

TC su piano sagittale con mezzo di contrasto.
Neoplasia della ghiandola surrenale destra con margini poco definiti e aspetto eterogeneo, caratterizzata da captazione lieve/moderata ed eterogenea del mezzo di contrasto.
È stata osservata un'estensione intraluminale a livello delle vene frenico-addominale e addominale craniale omolaterale e della vena cava caudale, con estensione craniale nell'atrio destro (circa 29x26x164 mm).
Le immagini sono state acquisite con il sistema MyLab™Omega Exp VET.
Conclusioni e trattamento
I tumori surrenalici possono invadere la vena cava caudale attraverso la vena frenico-addominale; questo fenomeno è stato osservato in circa l'11% dei carcinomi e nel 50% dei feocromocitomi. In casi estremi, la crescita intravascolare può raggiungere il cuore destro e causare l'ostruzione del ritorno venoso nella vena cava (sindrome di Budd-Chiari).
L'intervento chirurgico può rappresentare un'opzione valida in ragione dell'incapacità del tumore di aderire alle pareti dei vasi, condizione che consentirebbe al chirurgo di rimuovere la neoplasia attraverso un approccio addominale.
Carmelo Marco Bruno, DVM, specialista in patologia e clinica degli animali da compagnia, accreditato presso FSA e BOL

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